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Giacomo Rossi - Ceregnano - Cioci

 
THIEF GOLD
Data di uscita: dicembre 1998
Motore grafico: Dark Engine
Developer: Eidos
RECENSIONE a cura di Philostratus (07/04/2003)

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Quando ho deciso che avrei scritto una recensione di Thief Gold, in italiano più noto come "Dark Project. L'Ombra del Ladro ", devo dire che mi sono sentito quasi a disagio per via delle difficoltà che senza dubbio avrei incontrato nello scrivere di un gioco poliedrico e, sotto moltissimi punti di vista, sorprendente. Avrei inoltre commentato un titolo al quale sono molto affezionato e che ho sempre considerato tra i miei favoriti, rischiando così di lasciarmi troppo condizionare dalle impressioni che esso ha su di me esercitato. Un compito arduo dunque, e che tuttavia spero di portare a termine con successo.

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Parlare di Thief significa parlare di uno straordinario prodotto che pur essendo stato spesso etichettato come sparatutto in soggettiva supera in realtà gli schemi tipici di questo genere e ne crea uno nuovo, a sé stante, una nuova concezione di gioco nella quale armoniosamente convivono caratteristiche salienti del gioco di ruolo, del Fantastico e dello Sparatutto tattico.
Nei panni di Garret, un astuto ed inusuale ladro, invisibile cittadino di un' altrettanto inusuale e misteriosa città, dovremo infatti muoverci silenziosamente tra le ombre della notte, sotto una notturna volta celeste che, illuminata da una pallida e argentea Luna, a spicchi farà capolino tra le scure ed imponenti sagome delle case e dei palazzi immersi nel sonno.

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Abitatori del buio ed amici del silenzio, evitando sguardi indiscreti ci insinueremo nelle dimore più ricche e le spoglieremo dei loro beni più preziosi facendo il minimo rumore possibile.
E infatti saranno proprio il trambusto e la luce abbacinante dei lampioni e delle torce i nostri principali nemici, nemici dai quali del resto potremo guardarci ma non sempre sconfiggere.
Thief non è un gioco basato su tanto inutili quanto gratuiti spargimenti di sangue, né sull'uso indiscriminato delle armi, tant'è vero che giocando al livello di difficoltà massimo (quello che poi consiglio a tutti ) ci sarà addirittura tassativamente vietato uccidere esseri umani.

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Non dovere uccidere naturalmente non significa non poter derubare e stendere un avversario colpendolo con un manganello sulla testa, né significa che non potremo sguainare la nostra spada di fronte a esseri che di umano hanno ben poco, come i burrik che abitano le profondità della terra o i morti viventi che popolano cimiteri, ossari e antiche rovine.
Il comportamento più saggio tuttavia da tenere sarà sempre quello di restare fermi e al riparo negli anfratti più bui, in modo da non essere né visti né sentiti, e di muoversi in generale con molta circospezione, senza tentare inutili e spesso fatali assalti contro forze nemiche solitamente più forti e resistenti di noi.
Per poter seguire al meglio questa linea di gioco all'inizio di ogni missione ci saranno forniti strumenti appositi, il cui numero potremo anche incrementare comperandone altri con il denaro accumulato nel corso della precedente missione, o talvolta curiosando qui e là nel corso del gioco. Questa attrezzatura è del resto assai vasta, e va dai grimaldelli, utili per forzare le serrature di porte e forzieri, alle frecce d'acqua, in grado di spegnere le torce, e a quelle di muschio, che ricoprono le superfici più rumorose di uno strato di licheni assolutamente silenzioso; per non parlare di altri oggetti quali pozioni magiche, mine o granate stordenti.
Il nostro titolo è comunque strutturato su più di una dozzina di missioni, tutte caratterizzate da mappe molto grandi e ben dettagliate, e su di una trama affascinante e ben congeniata. La città dove vive il nostro ladro galantuomo, con i suoi vicoli, i suoi palazzi e le sue imponenti cattedrali, risulta, dopo tutto, molto credibile e reale, anche se di pura fantasia.
Graficamente Thief, che è stato progettato e sviluppato dai Looking Glass, sfrutta lo stesso motore di System Shock 2 e ne riprende in parte anche l'impostazione, cosa che lo rende forse un po' obsoleto, ma anche in grado di girare su sistemi poco potenti.

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Sotto il profilo del sonoro invece non c'è niente da dire in quanto risulta ancora oggi ben fatto.
Le uniche grosse pecche di questo titolo sono costituite a mio avviso unicamente dalla mancanza di una funzione multigiocatore e dal fatto che è reperibile solo in lingua inglese, grave pecca, quest'ultima, per un gioco nel quale la ricerca e la lettura di indizi scritti è di primaria importanza.
Detto questo penso che Thief, soprattutto nella sua versione Gold, rimanga un vero capolavoro della produzione videoludica della fine degli anni Novanta, e soprattutto un gioco innovativo e originale in grado di regalare ore ed ore di divertimento anche a chi preferisce i titoli più recenti. Da uno a dieci almeno otto.

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LE ARMI
L'arsenale di Garret è decisamente insolito e non a tutti potrebbe piacere.
Sostanzialmente le uniche armi di disporremo saranno una spada, un manganello ed un arco, più qualche mina ( nel gioco ce ne sono di due tipi: soporifera ed esplosiva ) ed alcune granate stordenti. La novità sta nel fatto che per l'arco ci sono vari tipi di freccia: quella convenzionale, utile per bersagliare i nemici non umani, quella d'acqua, per spegnere le torce, quella esplosiva di fuoco, utilissima contro i non morti, quella di muschio, per le superfici rumorose, quella di corda, per arrampicarsi, e quella rumorosa per distrarre i nemici. Vale forse la pena di ricordare anche le fiaschette di acqua santa che rendono le frecce d'acqua letali per le creature non morte.

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a cura di Philostratus bosket@libero.it


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