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Giacomo Rossi - Ceregnano - Cioci

 
Sniper
Path of vengeance
Data di uscita: settembre 2002
Motore grafico: Lithtech Jupiter
Developer: Mirage Media
Publisher: Xicat Interactive
Grafica:
30%
Longevità:
30%
Sonoro:
50%
Multiplayer:
n.d.
Giocabilità:
50%
Globale:
40%
RECENSIONE a cura di Francesco Mazzetta (24/04/2003)

Nostro compito quello di impersonare un assassino dal nome in codice "The Sniper" per la sua abilità di cecchino. Il nostro alter-ego elettronico è un veterano del crimine, ma noi entriamo nei suoi panni solo durante la missione in cui viene incastrato. Non per nostra o sua imperizia, ma perché, in qualche modo, siamo stati traditi. Catturati. Imprigionati. Drogati.

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Drogati?
Non si tratta certo della procedura standard dei pulotti! Per questo ci svegliamo dietro le sbarre doppiamente incazzati. Ed alla prima occasione raccogliamo un'arma e ci facciamo strada attraverso un esercito di guardie verso la libertà e verso la vendetta. Vendetta perché chi ci ha venduto l'ha fatto non per offrire un favore alla polizia, ma piuttosto per sperimentare sulla nostra pelle una nuova droga e nello stesso tempo togliere dalla scacchiera una pedina scomoda. Come si suol dire: prendere due piccioni…

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Ma evidentemente non ha fatto i conti con l'oste (tanto per rimanere in zona "detti popolari"), ovvero con noi che non siamo disposti a marcire in cella imbottiti di qualcosa che ci frigge il cervello. Ed eccoci allora sulle tracce di chi ci ha fottuti. Dopo i pulotti della prigione ce la dovremo vedere con mafiosi vari: nostrani (ovvero americani), italiani, cinesi, russi… In più ci dobbiamo destreggiare con i dialoghi, ovvero - come nel primo NO ONE LIVES FOREVER - quando incontriamo qualche personaggio significativo abbiamo qualche possibilità di scelta su dove dirigere la conversazione. Se almeno ci fosse lasciato il tempo di leggere le risposte!
Questa notazione un po' acida è la prima ma non è purtroppo l'ultima. Se il soggetto narrato fin qui potrebbe infatti parere interessante - una sorta di MAX PAYNE con elementi ripresi da NOLF -, l'intreccio attraverso cui è sviluppato è assolutamente piatto (ma di questo parleremo in maniera maggiormente estesa più avanti). In più, benché il motore grafico sia il LithTech nella stessa versione di quella che muove NOLF2, l'impressione che abbiamo è che si tratti di una versione antecedente a quella del primo episodio: i colori monotoni, gli oggetti squadrati e "scatolosi" (auto comprese), le ambientazioni limitate. L'intelligenza artificiale dei nemici li fa andare avanti e indietro come le paperelle di un tirassegno e la difficoltà sta più che altro nel puntamento mentre loro non hanno il medesimo problema riuscendo a bersagliarci anche mentre sono in movimento. Per il resto mediamente basta mostrarsi ed attendere che i nemici - pulotti, teste di cuoio o mafiosi vari - vengano incontro a noi ed alle nostre pallottole. Scandaloso inoltre - in particolar modo in un gioco che s'intitola SNIPER - è lo "sniper-rifle", il fucile da cecchino da cui il nostro personaggio prende il soprannome. E fin da subito comprendiamo che dev'essere per forza un duro dato che il fucile in questione ha un bruttissimo mirino a posizione fissa che ci fa preferire, anche nei non abbondanti momenti del gioco in cui lo abbiamo a disposizione, l'uso di qualsiasi altra arma, anche della semplice Glock 22c, la pistola calibro .40, la più piccola bocca da fuoco a nostra disposizione (detto tra parentesi, ho alternato il gioco a SNIPER e quello ad UNREAL2 e tutte le volte che tornavo al primo, provando la modalità cecchino, mi mettevo a piangere per l'abisso che mi si presentava agli occhi).

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La fluidità del gioco è garantita più che altro dal basso dettaglio della grafica. Potrebbe sembrare positiva l'implementazione da GDR di "punti esperienza" guadagnati durante il completamento del gioco che possiamo assegnare in un'apposita schermata-personaggio per migliorare alcune nostre abilità. A parte infatti la possibilità d'aumentare il massimo disponibile di "vita", tale funzione è decisamente poco utile. Carina invece la possibilità di personalizzare l'inventario, assegnando ad alcuni oggetti a scelta un tasto funzione per il loro utilizzo immediato (l'apertura dell'inventario infatti - realisticamente - non mette in pausa il gioco): carina sì, ma di fatto non particolarmente utile per gli appassionati di FPS che mediamente sono abituati ad aprire l'inventario solo in momenti di quiete.


Mettendo a confronto SNIPER con un altro brutto gioco di non molto tempo fa - GORE - ci si deprime ancora di più. GORE infatti, nella sua bruttezza grafica, nel suo intreccio scadente, riusciva almeno a far sorridere con la sua - non sempre involontaria - autoironia. Al contrario SNIPER è tutto preso da se stesso, dalla drammaticità della propria storia che tuttavia non riesce a raccontare. La trama narrata all'inizio poteva anche dare luogo ad un intreccio appassionante, ed una storia appassionante può anche salvare una grafica poco curata. Ed invece "The Sniper" è trascinato da un luogo all'altro subendo la trama più che "agendola": i colpi di scena sono assurdamente del tutto slegati dal contesto (ad esempio una ragazzina che compare nel bel mezzo di una chiesa sconsacrata in cui stiamo combattendo contro l'ennesimo stuolo di cattivi pesantemente armati dandoci appuntamento in un bar per svelarci importanti notizie su chi ci ha drogato: chi è, cosa ci fa lì, in quel momento, perché ci vuole aiutare? Domande tuttora senza risposta). Anche in MAX PAYNE avvengono alcuni incontri "improvvisi", ma mai essi sono avulsi dalla trama, meri espedienti per portare il personaggio da un'altra parte: al contrario sono studiati e spiegati e ripresi all'interno della trama in un vero intreccio che riesce a coinvolgere il giocatore non solo grazie al gameplay, ma a quello che succede "dentro", alla storia che viene raccontata. Cosa che invece manca del tutto a SNIPER e, dato che né il modello di gioco né la grafica riescono a sopperire a tale mancanza, non resta che giudicare irrimediabilmente in maniera negativa questo gioco.


SNIPER: PATH OF VENGEANCE è sviluppato da Mirage Interactive, prodotto da Xicat Interactive e distribuito in Italia (in inglese, compreso il manuale) da Leader.
Potete trovare la recensione del sottoscritto a MAX PAYNE su Sentieri Selvaggi www.sentieriselvaggi.it/articolo.asp e quelle di GORE e di NO ONE LIVES FOREVER 2 qui su FPS https://www.fpsteam.it/gore.htm
https://www.fpsteam.it/noonelivesforever2.htm
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a cura di Francesco Mazzetta
st2wok@yahoo.it


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