RECENSIONE a cura di Corradino Cassatt (09/06/2024)

Sin dalla sua uscita, Halo 3 è stato un’esclusiva della console Xbox 360. Oggi, grazie alla raccolta Halo: The Master Chief Collection è finalmente possibile giocarlo anche su PC con mouse e tastiera, ed è proprio su questa versione che è basata la recensione.

Dopo neanche mezz’ora dall’inizio della partita, chi ha giocato ai due capitoli precedenti si sentirà a proprio agio, forse anche troppo: le meccaniche di gioco di Halo 2 sono state riproposte pari pari, al punto da credere quasi di stare giocando a una sua espansione ufficiale invece che a un titolo autonomo.

Sono rimasti invariati il sistema di ricarica dell’armatura e dell’energia vitale dopo pochi secondi dal loro esaurimento, nonché la possibilità di impugnare due armi di dimensioni ridotte. Persino i nemici sono pressoché gli stessi. Tuttavia la ripetitività del game design in questo caso non rappresenta un difetto, perché se negli anni tale sistema ha dimostrato di funzionare egregiamente, non vi è necessità di stravolgerlo.

Tra le poche novità va annoverata la possibilità di portare con sé dei congegni difensivi, solo uno alla volta, il cui effetto varia a seconda della tipologia: c’è quello che crea un temporaneo campo di forza fisso impenetrabile ai proiettili, quello che rende invisibili per un breve lasso di tempo ecc. Direttamente da Halo 2 ritorna anche Arbiter, l’ufficiale Covenant che si è ribellato ai suoi superiori e che combatte al fianco degli umani.

Solo che mentre nel capitolo precedente questo personaggio poteva essere comandato dal giocatore in alcuni livelli, in Halo 3 accompagnerà Master Chief in battaglia in diversi momenti della trama. Il suo supporto non è certamente significativo: in questo come in tanti altri giochi l’intelligenza artificiale dei personaggi non giocanti è piuttosto scarsa. Tuttavia, essendo lui una presenza fondamentale nel susseguirsi degli eventi, non può essere ucciso, al massimo perde i sensi se subisce un’elevata quantità di danno.

In tal modo la sua presenza rende gli scontri a fuoco meno impegnativi dal momento che lui attira su di sé una parte dei proiettili esplosi dai nemici, cosa che si rivela particolarmente utile se si sceglie un livello di difficoltà elevato. E restando in tema, io ho giocato al livello massimo, legendary, per poter vedere la sequenza finale senza l’omissione di un segmento particolarmente importante che rivela la sorte di alcuni protagonisti.

La sfida è stata parecchio impegnativa, a tratti insostenibile, però ho l’impressione che a livelli di difficoltà più indulgenti il gioco non sarebbe durato molto. La campagna a giocatore singolo è composta da dieci missioni, attraverso le quali si assiste alla conclusione del conflitto tra l’umanità e l’alleanza Covenant. Ed proprio qui che si vede l’eccellenza di uno dei giochi di maggior successo della storia, ovvero nella capacità degli sviluppatori di progettare delle missioni e degli eventi altamente spettacolari e coinvolgenti.

Momenti di azione concitata e fasi più tranquille si alternano senza che si avverta noia o ripetitività. Se dovessi citare una circostanza particolarmente coinvolgente, non potrei non menzionare gli scontri contro gli scarab, possenti veicoli a quattro zampe che si possono eliminare solamente facendo irruzione al loro interno e distruggendo il meccanismo centrale.

In ogni caso, una volta terminata la campagna per giocatore singolo ci si può sempre dedicare alle partite multigiocatore. I server sono ancora oggi discretamente popolati e, se non si hanno a disposizione degli amici con i quali organizzare una partita, ci si può sempre unire alle sessioni già in corso, con le modalità competitive in voga in questo tipo di giochi.

Qualche piccolo difetto c’è, la perfezione non è di questo mondo, e mi riferisco principalmente al fatto che in alcune fasi non viene indicato cosa fare e dove dirigersi per proseguire con la trama, ma si tratta di casi rari che non hanno una particolare influenza sulla valutazione generale. Quindi consiglio vivamente il gioco non solo agli appassionati della serie Halo, ma anche agli amanti degli sparatutto in soggettiva dinamici e non realistici.