RECENSIONE a cura di Corradino Cassatt (19/04/2025)
Hidden & Dangerous 2 viene generalmente considerato uno sparatutto in terza persona, ma dopo mezz’ora di gioco appare evidente che questa visuale può risultare utile solo nelle rare occasioni in cui si pilota un veicolo, pertanto direi che rientra ampiamente nella categoria dei first person shooter. Il gioco è ambientato durante seconda guerra mondiale e vede come protagonisti dei soldati britannici impiegati in missioni tattiche e di guerriglia effettuate sui principali fronti del conflitto, ovvero Pacifico, Nord Africa ed Europa.

Il giocatore è al comando non di uno ma di quattro soldati, da selezionare in fase di briefing da una rosa di trenta militi, ciascuno con le sue caratteristiche peculiari. E sì perché ogni individuo è contraddistinto da fattori che solitamente si vedono nei giochi di ruolo: abbiamo parametri come precisione, salute, forza (la capacità di trasportare carichi pesanti), resistenza alla fatica, stealth ecc.

In questa fase si seleziona anche l’equipaggiamento, che va scelto in base agli obiettivi da raggiungere. E qui si comincia a percepire uno dei principali pregi di Hidden & Dangerous 2, la libertà concessa al giocatore, ben evidente nelle fasi successive del gioco. Tra armi, munizioni e strumenti utili, la scelta è molto ampia. Forse pure troppo, decisamente disorientante per chi si approccia per la prima volta al gioco. Per fortuna è presente l’opzione “Scelta raccomandata”, che seleziona in automatico l’equipaggiamento migliore, ma chi volesse migliorare le proprie prestazioni ha ampio margine di scelta.

Una volta scelti ed attrezzati i membri del commando, si parte con la missione. Il giocatore può comandare direttamente uno dei quattro soldati, cambiandolo in qualsiasi momento in base alle necessità; gli altri tre lo seguiranno. A questi ultimi si potranno impartire ordini mediante un apposito menù, che determineranno il loro approccio col nemico, i loro spostamenti (di corsa, proni a terra, abbassati), la posizione da occupare, il bersaglio da colpire, l’arma da utilizzare ecc. Premendo il tasto del blocco maiuscolo è inoltre possibile attivare un’interfaccia che mostra i soldati dall’alto e che permette di impartire a ciascuno di loro degli ordini più accurati e in sequenza. Non l’ho quasi mai usata, ma suppongo che ai livelli di difficoltà più elevati possa tornare utile.
Come accennavo prima, al giocatore viene concessa ampia libertà su come portare a termine la missione. Può decidere di avvicinarsi all’obiettivo senza farsi notare dal nemico, oppure eliminare con armi munite di silenziatore o addirittura con l’arma bianca i soldati di guardia ed eventuali commilitoni in procinto di dare l’allarme. Se queste strategie non dovessero funzionare, si dovrà per forza ricorrere allo scontro aperto con l’esercito avversario, magari pilotando un veicolo adatto allo scopo come un carrarmato. È consigliabile dotare di fucile di precisione due dei membri del gruppo e di fucile mitragliatore i restanti due. I primi potranno colpire i nemici dalla lunga distanza in fase di avvicinamento all’obiettivo, gli altri verranno impiegati per fare irruzione negli edifici poiché avranno la meglio negli scontri a distanza ravvicinata. Una volta eseguiti i compiti assegnati dalla missione, il commando si deve recare al punto di raccolta prefissato per completare il livello. In fase di debriefing ogni soldato otterrà un incremento dei parametri concernenti le sue abilità in base alle azioni effettuate: se, per esempio, ha ucciso diversi nemici col fucile da cecchino, il livello di precisione aumenterà. In questo modo si creerà un legame tra il giocatore e i membri della squadra, dei quali farà di tutto per preservare la vita.
Ho apprezzato molto la varietà degli obiettivi nelle varie missioni. In alcuni casi mi sono ritrovato a sparare da una torretta mitragliatrice a bordo di un aereo in volo; in altri mi sono dovuto infiltrare in una base travestito da soldato tedesco e raggiungere un complice sotto copertura. In alcuni livelli il gruppo dovrà indossare una muta da sub e spostarsi sott’acqua. Decisamente non c’è il rischio che ci si annoi per la ripetitività delle meccaniche di gioco.

Negli spazi aperti è molto difficile distinguere dallo sfondo un soldato in lontananza. Suppongo che ciò avvenga anche nella vita reale, ciononostante ho trovato fastidioso venire raggiunto da un proiettile di cui non so da che direzione proviene. Per fortuna la vista e i riflessi degli altri tre membri del gruppo rasentano la perfezione, infatti sono quasi sempre loro ad eliminare i nemici non appena questi fanno la loro comparsa sul campo di battaglia. Se nello zaino è stata inserita anche una bussola, quest’ultima comparirà in alto a sinistra dell’interfaccia e indicherà, oltre ai punti cardinali, anche la direzione dei soldati ostili, rendendo più facile la loro individuazione.
L’intelligenza artificiale dei personaggi non giocanti è molto carente. I membri del commando, se non gli si ordina di mantenere la posizione, inseguono il nemico non appena lo vedono e non si fermano fino a quando questo non viene eliminato, esponendosi agli attacchi dei soldati circostanti. A controbilanciare questo svantaggio c’è il fatto che anche le truppe tedesche o giapponesi si comportano allo stesso modo, andando facilmente incontro alla morte se il gruppo di soldati britannici è ben equipaggiato di armi e munizioni.
Un altro difetto rilevante riguarda l’uso delle granate. Riuscire a lanciarle e a farle arrivare nel punto desiderato richiede parecchia pratica e anche così il rilevamento del danno causato è a dir poco impreciso: capita spesso che anche se l’ordigno si trova a pochi centimetri dall’obiettivo, inspiegabilmente l’esplosione non riesce a danneggiarlo (mi riferisco principalmente ai veicoli). Sembra quasi che l’esito dell’azione sia affidato al caso e non a precisi calcoli del software.
È possibile salvare la posizione in qualsiasi momento della partita, però si ha a disposizione un unico scompartimento. Ciò vuol dire che se il salvataggio viene effettuato dopo che si è commesso un errore irreparabile, si dovrà per forza ricominciare il livello dall’inizio.

Si tratta di difetti che caratterizzano Hidden & Dangerous 2 come un prodotto del suo tempo, sebbene nello stesso anno è stato pubblicato il più divertente, ma con ambizioni più basse, Call of Duty. Chi deciderà di soprassedere sulle mancanze evidenziate nella recensione si godrà un gioco piuttosto longevo e che offre al giocatore un livello di libertà superiore ancora oggi rispetto a prodotti appartenenti allo stesso genere videoludico.











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