KumaWar è un fps ad episodi nato come gioco misto fra la prima e la terza persona. Nell'ultima release è diventato solo in prima persona.

Attualmente ci sono più di 80 missioni che ricreano conflitti reali fra cui la guerra in Iraq, in Afghanistan, Iran, Sud Corea, Vietnam , Sierra Leone (Operation Barras) e Mexico (una battaglia tra soldati messicani e trafficanti di droga).

Il gioco segue il filone americano (vedi America's Army) e come tale racconta (o vuole raccontare) e far vivere esperienze di guerra prese dalla realtà quasi in tempo reale.

Le missioni hanno creato grande scetticismo, basta vedere i nomi stessi: "Uday and Qusay's Last Stand", battaglia in cui i figli di Saddam Hussein, Uday e Qusay, vengono uccisi. Altri titoli significativi sono include “John Kerry’s Silver Star”, “Fallujah: Operation al Fajr” e “Osama 2001: Tora Bora.”

KumaWar: The War on Terror è la versione commerciale che contiene alcune delle mappe migliori rilasciate fino a quel momento.

Nek 2006 è stato rilasciato KumaWar 2 con il Source Engine.

Gli screenshot di sotto sono della versione con il Source Engine, difficile a credersi ma è così. La grafica non è la punta di diamante del gioco, probabilmente a causa dei tempi ristretti per poter rilasciare missioni quasi in tempo reale rispetto agli eventi che accadono realmente. E probabilmente perché il gioco è gratuito.

Per Par Condicio dopo aver citato un gioco strettamente americano filoccidentale come non citare un fps dell'altra barricata. Prodotti in Siria, da Afkamedia, e ambientati in Palestina. I protagonisti sono i guerriglieri dell'Intifada, che combattono contro Israele. UnderAsh ripercorre le gesta della prima Intifada (1988-1992). UnderSiege è invece un prodotto per il grande pubblico. http://www.underash.net/en_download.htm Lo scopo é raccontare la guerra israelo-palestinese dal punto di vista arabo con evidentissimi riferimenti politici. Gli stessi sviluppatori affermano che il protagonista del gioco, quando usa le armi contro i soldati israeliani, non compie una violenza, ma esercita un diritto, quello all’autodifesa.

La politica invade l’innocente e vergine mondo dei videogiochi? O forse i videogiochi tanto di parte nell’interpretare quasi sempre marine americani o sas britanniche vedono spuntare anche fazioni diverse che vogliono dire la loro? In tal caso noi videogiocatori ci guadagniamo con tanti giochi in maggioranza gratis oppure diventiamo le vittime involontarie di una guerra videoludica?